giovedì 12 dicembre 2013

Un'intera giornata ad ASSISI (giorno 2, Parte 1)



(...E finalmente la seconda parte del mio week end in Umbria) 

Non c’è miglior risveglio di quello che è accompagnato da una colazione che assomiglia ad un banchetto nuziale. Alla mattina potrei mangiare anche le gambe del tavolo se fossi in grado di digerirle, e non c’è cosa che più mi entusiasmi delle colazioni abbondanti degli hotel, quelle ricche di dolce e salato, yogurt e marmellata, torte fatte in casa e panini imbottiti di nutella... Abbuffate ed entusiaste alle 9 del mattino, io e Miky, eravamo già pronte a respirare l’aria frizzantina di Assisi e insieme alle nostre tre guide e la mia macchina fotografica ci siamo avventurare tra le mura mediovali della città.

La nostra prima tappa è stata San Rufino.


Cose che dovete assolutamente sapere di questa Cattedrale? Allora, iniziamo con il dire che S. Rufino è la cattedrale d’Assisi. La sua costruzione, in stile romanico è iniziata nel 1140 per opera di Giovanni da Gubbio. Una volta all'interno non fatevi  mancare gli affreschi del Giorgetti e di Dono Doni. Come ultima cosa,ma per questo non meno importante:  San Francesco, e Santa Chiara, furono battezzati all’interno di questa cattedrale.

 Uscite da S.Rufino, io e Miky  siamo scese verso la nostra seconda tappa: Santa Chiara.

S.Chiara vista tra le vie di Assisi

Vista di Assisi dalla piazza di S.Chiara
Santa Chiara era la figlia di un nobile di Assisi, è nata e cresciuta nello stesso periodo di Francesco. L’amicizia che la legava al Santo ha fatto si che i due giovani fondassero insieme l’ordine monastico femminile delle sorelle povere di Santa Chiara: le Clarisse.  L’omonima chiesa è stata costruita nel 1257 e 4 anni dopo, Chiara, venne sepolta al suo interno. Per accedere alla cripta che accoglie la Santa bisogna fara un interminabile coda, ma ne vale decisamente la pena. La Cripta è stata fatta costruire in seguito e fu terminata nel 1850. Al suo interno è custodita la croce bizantina con il Cristo che, secondo la tradizione, parlò a San Francesco. 

 

Dopo esserci perse per le spirituali vie di Francesco, io e Miky ci siamo imbattute in un alquanto strambo museo “delle Arti e dei mestieri dell’Umbria”. 
 
Chicche da non perdere

Chicce che il proprietario non vi farà perdere
Il museo sembra essere ricavato da un fondaco, appartenuto a Pietro Bernardone, padre di Francesco , dove  secondo  la tradizione nacque il Santo d’Assisi.  La struttura  in pietra rosa d’Assisi è databile all’anno 1000 d.C. Al suo interno oltre all’acquedotto, la cisterna romana, il pozzo e il muro medioevale (che il proprietario non dimenticherà di farvi vedere trascinandovi allegramente per tutto il museo) potrete trovare più di 1500 pezzi più o meno rari “delle antiche arti e mestieri d’Italia” (così recita l’opuscolo). Devo dire che la nostra visita, in compagnia del proprietario che non ci ha praticamente mai lasciate da sole, è stata al quanto singolare e divertente. Sì, perchè all’interno oltre a strumenti di lavoro e antichi mobili,  si possono incontrare oggetti davvero insoliti per un museo con altrettanto insolite etichette esplicative. Ad esempio vasi da notte con appiccicato sopra un bigliettino che indicava se il vaso in questione fosse usato per la “pipì” o per la “popò”. Quando invece non era ben chiaro lo scopo dell’utensile e la modalità con cui veniva usato il cartellino recitava un “?”.  Prima di uscire dal fondaco però, il proprietario si è assicurato che io e Miky ci fossimo accorte delle possenti e angoscianti cinture di castità maschile e femminile.


Che dire, il museo delle “Arti e dei Mestieri dell’Umbria” è una di quelle chicche che in un viaggio non devono mai mancare, e noi ve lo consigliamo: lo trovate nella Piazza di San Francesco Piccolino al n° 11!

Continuamo verso Chiesa Nuova.

Chiesa nuova/ Antica casa di Francesco

Già dal 1398 si dice che la piccola chiesa, non lontana dal centro, è stata costruita sul luogo che la tradizione identifica come la Casa Paterna e Natale di San Francesco. Al suo interno sono ancora visibili alcune parti dell’antica casa del Santo: la camera di Francesco e  il sottoscala detto “carcere”  che Bernardone utilizzò per rinchiudere il figlio dopo che quest’ultimo annunciò di voler lasciare tutto per vivere da povero (fu la madre di Francesco a liberare il figlio).

Dopo una pausa caffè , la nostra passeggiata è continuata fino alla Rocca Maggiore.

Scorcio su Assisi

Fede&Miky tra le mura della Rocca

Miky tra le mura

Venne edificata nel 1365 per controllare e difendere la città. E’ impressionate il panorama che vi può regalare questa antica rocca, e ancor più impressionante è la sensazione di andare indietro nel tempo quando percorrerete le  gli stretti passaggi che, a loro tempo, gli arceri Assisiani utilizzavano per raggiungere le feritoie durante i medioevali scontri con Perugia. 


Se non volete perdere la seconda parte di questo Giorno ad Assisi...Rimanete collegati!
E se vi siete persi la prima parte del mio week end a Perugia potete leggerlo cliccando QUI